LA VOCAZIONE DI PERDERSI
Franco Michieli – “La vocazione di perdersi”, Ediciclo 2015 – 8,50 euroDa 20 anni Michieli ha elaborato una filosofia dell’andare in montagna, basata sul valore di non usare strumenti come mappe, bussole, gps, orologi, per ritrovare quello spirito interiore atavico di orientamento, fatto di intuizioni e di capacità di lettura del paesaggio, del sole, degli astri, ecc. Se ci appoggiamo sempre a mappe e strumenti elettronici, non guardiamo con attenzione la realtà, questo Michieli lo imparò da giovane, quando a venti anni con un amico attraversò la Sardegna a piedi da costa a costa, seguendo una descrizione imprecisa tratta da una nota rivista. Dopo essersi persi varie volte, furono costretti a osservare il paesaggio fatto di valli parallele, dorsali, e trovando una geometria in un andamento apparentemente casuale. Da quel momento Michieli ha affinato la tecnica, ha attraversato le grandi tundre nordiche, e anche la Lapponia, con questo stile.
Ora in questo libretto pubblicato da Ediciclo costruisce un piccolo saggio su come le vie trovano i viandanti, su come perdersi, sul piacere di perdersi per imparare, metafora anche della vita e della crescita personale. E lo fa con un racconto leggero, fatto di considerazioni profonde alternate a racconti di esperienze vissute, come quella in Sardegna o quella di quando in Lapponia dovevano trovare un villaggio dopo giorni e giorni di cammino fuori sentiero nel grande vuoto, e alla fine come per magia il villaggio era proprio lì, dietro una collina, nella notte con tutte le luci illuminate, quasi ci fosse una capacità sconosciuta a guidare gli uomini verso la loro meta. La nostra società ci ha trasmesso la paura di perderci, e ci riempie di strumenti per evitare anche il minimo spaesamento, Franco Michieli invece ci insegna che in cammino come nella vita perdersi è l’unico modo vero per crescere, per imparare, perché la natura vera, non addomesticata, come la vita vera, piena di imprevisti, sono la strada che i viandanti come noi devono percorrere. Come disse Robert Frost, “due strade trovai nel bosco e io, io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso”.