ALLUCE VALGO
Come prevenirlo e curarlo
Di Pietro Albano | www.footclinic.it |
Ogni camminatore sa bene di doversi prendere cura dei propri piedi. Ciò è fondamentale perché, se i nostri piedi lavorano male sul terreno, camminare accelera l’usura delle articolazioni di caviglia, ginocchio, anca e dei dischi intervertebrali.
Immaginiamo i nostri piedi come due mani. In effetti mani e piedi hanno la stessa forma scheletrica, e nelle scimmie gli organi prensili sono tutti uguali: hanno quattro mani.
Osservando i piedi dei primati, notiamo un largo spazio tra il primo e il secondo dito. Con i piedi riescono a mangiare e ad aggrapparsi ai rami. Quando camminano non urtano il tallone sul suolo con violenza, ma “mordono” il terreno con le dita dei piedi. Il fondo naturale su cui si spostano è terroso, fangoso, sabbioso, e le dita vi si possono aggrappare dando loro la giusta spinta propulsiva in avanti.
Contrariamente alle scimmie, purtroppo oggi camminiamo quasi esclusivamente su terreni molto duri e non modificabili. Pensate ai danni che si creano ogni volta che il tallone entra in conflitto con l’asfalto: è come sbattere la testa contro un muro dieci mila volte al giorno, tanti sono i passi che mediamente muoviamo giornalmente. Inevitabilmente questi traumi creano onde d’urto retrogrado che usurano e danneggiano le articolazioni e la schiena.
L’alluce è il re del piede, come il pollice lo è della mano. Svolge una funzione importantissima: nella fase propulsiva del passo funziona come una leva. Se l’alluce è storto, non lavora nel modo adeguato; e allora non solo la camminata perde efficacia, ma si creano danni sui metatarsi, sul tallone, sulla caviglia e su tutta la postura. Ecco perché è importante evitare ogni disturbo dell’alluce.
L’alluce valgo
Provate a legare le dita della mano in modo da non poter più muovere e allargare il pollice: riuscite a fare qualcosa? È molto difficile, vi sentirete come se aveste subito una menomazione alla mano. Ora immaginiamo un piede con l’alluce valgo: è come non avere le dita, perché siamo costretti a utilizzare solo il tallone, con tutti i danni che ne conseguono.
Quando si parla di alluce valgo, di solito si pensa ai casi estremi, ma i danni iniziano ben prima. Volete sapere se il vostro alluce funziona bene? Ecco un semplice esercizio: provate ad allargare a ventaglio le dita dei piedi. Riuscite ad allontanare l’alluce dal secondo dito? Siete in grado di creare spazio tra i due, oppure restano uniti? Se non potete divaricare le due estremità articolari, l’alluce non lavora in modo appropriato, e durante la camminata tutto il peso del corpo grava sul secondo e terzo metatarso, con rischi di metatarsalgia e Neuroma di Morton.
Perché si forma
Nessuno di noi nasce con l’alluce valgo. Esso si forma a poco a poco e peggiora camminando. Ma perché si forma? Perché i muscoli che sostengono l’arco plantare longitudinale mediale del piede sono deboli e cedono. Allora succede che a ogni passo il peso del corpo porti l’alluce a modificare la propria posizione naturale. Ecco perché operare è inutile e dannoso: non si influisce sulla causa, ma solo sulla conseguenza. Dopo un periodo che va dai sei ai dodici mesi dall’operazione, l’alluce valgo torna a formarsi. Inoltre l’operazione non ha alcun effetto sui dolori a ginocchio, anca e schiena, che sono il risultato di un cattivo appoggio del piede.
Prevenire
Che cosa possiamo fare per prevenirne la formazione?
1. Prima di tutto acquistare scarpe a pianta larga, squadrate. Deve potersi sviluppare una linea retta lungo il profilo dell’alluce. Per prevenire il disturbo sono sconsigliate scarpe alla moda o casual che stringono le dita del piede e le costringono in una posizione innaturale. Una scarpa stretta imprigiona le dita e le stringe come se fossero legate. Proprio come il test del pollice legato: le dita del piede non prendono più parte alla camminata.
2. Evitare le scarpe con i tacchi. Il tacco sposta il peso del corpo in avanti e provoca un eccessivo sovraccarico sul primo dito, portandolo a deviare sempre di più. Inoltre il tacco fa perdere stabilità alla caviglia: il piede diventa come un’automobile alta e stretta che a ogni curva rischia di rovesciarsi. Infine il tallone sbatte sul tacco trasmettendo le onde d’urto alle articolazioni soprastanti.
3. Utilizzare calze a cinque dita con tecnologia Ept, che servono a distanziare le dita dei piedi. Aiutano a mantenere il piede fresco anche d’estate perché fanno respirare le dita, eliminando l’umidità e quindi il rischio di infezioni fungine. Prevengono inoltre la crescita di dell’unghia negli angoli e di conseguenza la formazione di unghie incarnite.
4. Eseguire qualche semplice esercizio di prensione. Provate a piegare le dita verso il basso come per afferrare un oggetto. Quando siete seduti, flettete le dita in modo da potenziare i muscoli dell’arco mediale del piede (potete farlo anche in piedi, ma prima su un piede e poi sull’altro). Provate a inserire le dita delle mani tra le dita dei piedi spingendo bene nell’incavo in modo da aprirle a ventaglio, e contemporaneamente flettete le dita verso il basso; usate la mano sinistra per il piede destro e viceversa.
E se invece l’alluce valgo c’è già?
1. Evitate le operazioni. Come spiegato, servono a curare la conseguenza, ma non influiscono sulla causa del disturbo.
2. Indossate un separatore al silicone sopra le calze a cinque dita: si tratta di uno strumento semplicissimo ed efficace che impone all’articolazione delle dita una certa posizione. L’alluce non subirà più sollecitazioni eccessive, e gradualmente tornerà alla sua posizione naturale. Il divaricatore va indossato con scarpe comode e senza tacco.
3. In alcuni casi è utile affidarsi a un professionista e fare la convergenza dei piedi per bilanciare il bacino con dei plantari personalizzati. Ciò è consigliabile quando il disturbo è più accentuato in un alluce che nell’altro: significa che mentre camminiamo il peso del corpo non viene scaricato in modo uniforme sui due piedi. I plantari personalizzati 3/4 a guscio d’uovo hanno la zona del tallone particolarmente scavata per ricreare la camminata sulla sabbia, in cui il tallone sprofonda: la situazione opposta della camminata con i tacchi. Così si può prevenire anche il dolore alle ginocchia, alle anche e alla schiena associati all’alluce valgo.
PIETRO ALBANO è un medico con specializzazione in medicina interna, geriatra e gerontologo. È esperto nella cura del piede e della postura, e nella produzione di plantari personalizzati per bilanciare il bacino.
Articolo tratto da: camminareweb