I BENEFICI DEL NORDIC WALKING
Quella che a prima vista può sembrare solo una moda in realtà è un vero e proprio toccasana per chi soffre di alcune patologie come sclerosi multipla, Parkinson e malattie metaboliche. Stiamo parlando del Nordic Walking, la camminata veloce con l’ausilio delle bacchette simili a quelle utilizzate nello sci di fondo. Come dimostrano molti studi scientifici i benefici sono indiscutibili.
Ecco perché negli ultimi anni sono nate diverse iniziative volte ad avvicinare chi soffre di queste patologie alla “Camminata nordica”. Una di queste è Nordic Tales, un progetto con il patrocinio dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, della Scuola Italiana di Nordic Walking e il supporto non condizionato di Genzyme.
Che cos’è il Nordic Walking?
Come spiega il professor Federico Schena del Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento presso l’Università di Verona, «il Nordic Walking è nato molto tempo fa come attività fisica di allenamento durante il periodo estivo degli atleti che praticano lo sci di fondo. Negli ultimi anni la camminata nordica non è più una prerogativa solo degli atleti ma si è diffusa in tutta la popolazione».
Tecnicamente si tratta di una forma di cammino che prevede l’utilizzo di bacchette da sci. Attraverso questo modo di camminare è possibile mettere in attività molti più muscoli e accelerare così il metabolismo. Non solo, il grande vantaggio del Nordic Walking è che a parità di velocità con l’ausilio dei bastoncini si sente meno la fatica ma si spendono più energie. «Tendenzialmente –continua l’esperto- si tratta di un’attività molto semplice ma che richiede coordinazione. Per questa ragione il Nordic Walking non si improvvisa. Non basta comprare delle bacchette per praticarlo. La tecnica va imparata».
Le patologie per le quali è consigliato
Diversi studi hanno dimostrato che il Nordic Walking è un tipo di camminata particolarmente adatta non solo per gli sportivi ma anche per pazienti con disabilità: l’utilizzo dei bastoni coinvolge il movimento di tutto il busto, allenando efficacemente l’intero corpo, senza affaticarlo e senza sollecitare le articolazioni, inoltre stabilizza l’equilibrio e favorisce la coordinazione. «Queste caratteristiche, unite all’effetto benefico sul metabolismo, fanno della camminata nordica un’attività particolarmente indicata in chi soffre di sovrappeso, diabete e morbo di Parkinson. In quest’ultima patologia, dove ad essere compromesso è il movimento e la coordinazione, la camminata aiuta a dare il giusto ritmo nei movimenti» conclude Schena.
I benefici per chi è affetto da sclerosi multipla
Ma le novità non finiscono qui perché il Nordic Walking è particolarmente indicato in chi soffre di sclerosi multipla. Per quanto lo sport non possa frenare l’avanzamento della malattia, diversi studi clinici su grande scala hanno dimostrato che esercizi fisici regolari sotto la guida di personale specializzato possono avere effetti positivi sulle limitazioni fisiche legate alla malattia e sui disturbi posturali, poiché il rafforzamento dei muscoli e delle ossa e la maggiore elasticità permettono una migliore mobilità, resistenza e coordinazione.
In cosa consiste il progetto Nordic Tales
Partendo da queste evidenze è nato Nordic Tales, un progetto che sta toccando diverse città italiane volto ad incoraggiare le persone affette da sclerosi multipla, familiari, amici e tutti quelli che sono interessati ad apprendere la tecnica e camminare in compagnia.
Per informazioni:
Articolo da La stampa: i benefici della camminata