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STORIA DEL CAMMINARE
Il libro di Rebecca Solnit “Storia del camminare”, uscito la prima volta in italiano per Bruno Mondadori nel 2002, era da tempo introvabile, per il fallimento di quella casa editrice. Ora Ponte alle Grazie ha fatto la cosa giusta: ha ripubblicato l’opera “Wanderlust. A history of walking”, uno di quei libri che non potete non leggere, se amate il camminare. Intanto, chi è Rebecca Solnit? Una giornalista, o meglio, una intellettuale che si occupa di argomenti diversi, sempre con visione profonda e controcorrente. Californiana, cultura di sinistra, tra gli altri suoi testi ricordo “Speranza nel buio. Guida per cambiare il mondo” e “Un paradiso all’inferno”.
IL CAMMINO DEGLI 88 TEMPLI
Molti camminatori curiosi, a caccia di nuovi cammini in giro per il mondo, cammini dove l’elemento spirituale si coniuga con quello naturale, si saranno imbattuti e avranno favoleggiato sul Cammino degli 88 templi in Giappone. Il merito di Luigi Gatti è di essere il primo a averne scritto in italiano.
Il libro “Il cammino del Giappone. Shikoku e gli 88 templi” è l’ideale per farvi venire la voglia di percorrerlo. Per chi non lo conosce, questo cammino ha radici antichissime, medievali, e collega appunto 88 templi dell’isola di Shikoku, nel sud del Giappone. 1200 chilometri da percorrere in due mesi. O percorrerne una parte.
Il racconto di Gatti è affascinante, sa dosare le informazioni storiche sui templi e sul fondatore di questo cammino, Kobo-Daishi, un monaco buddista vissuto nell’VIII secolo d.C., maestro spirituale sulle cui orme si mettono migliaia di pellegrini ogni anno, ma Gatti ci racconta anche gli usi e costumi del Giappone di oggi, e tanti consigli pratici per chi volesse intraprendere questa esperienza davvero profonda.
È un cammino con una ritualità antica da seguire, fatta di tante attenzioni, imparando da questo cammino a prendersi cura di se stessi e degli altri.
Luigi Gatti – “Il cammino dei Giappone. Shikoku e gli 88 templi”, Mursia 2018 – 17 euro
IL CAMMINO NELLE TERRE MUTATE
Il Cammino nelle Terre Mutate è innanzitutto un cammino solidale. Un viaggio da Fabriano all’Aquila lungo il sistema di faglie che dal 1997 a oggi ha sconvolto e “mutato” l’Appennino Centrale, all’interno di due tra i più importanti Parchi nazionali italiani: i quello dei monti Sibillini e quello del Gran Sasso e dei monti della Laga. Il percorso si snoda lungo 257 km, in 14 tappe e attraversa luoghi di splendore naturalistico e numerose città d’arte e spiritualità come Fabriano, Norcia, Matelica e Camerino.
Il cammino nasce dall’esperienza della Lunga Marcia per L’Aquila, esperienza che ogni anno porta tanti camminatori nei luoghi colpiti dal terremoto tra il 2009 e il 2017.
Un itinerario per contribuire alla rinascita di una terra trasformata, nella fisionomia e nell’anima, e tornare cambiati. La guida appena pubblicata contiene tutte le informazioni per mettersi in cammino: le cartine dettagliate, le altimetrie, i dislivelli, la descrizione del percorso, le possibili varianti, le ospitalità e i luoghi da visitare. E per ogni tappa le storie di chi è rimasto, di chi in quei luoghi vuole vivere e che camminando potrete incontrare.
Il Cammino nelle Terre Mutate attraversa la colonna portante dell’Italia: gli Appennini. È nato e cresce dal basso. Veramente. Molte persone negli ultimi sette anni si sono incontrate e hanno iniziato a provare a far qualcosa per i luoghi dell’Italia centrale; a pensare e muoversi intorno alle macerie che i terremoti hanno lasciato dietro di loro. Il camminare ha unito le persone e pian piano si è formata una comunità che è cresciuta fino a portare alla realizzazione di questo Cammino, appunto di comunità.
E. Sgarella – “Il Cammino nelle Terre Mutate”, Terre di Mezzo 2019 – 18 euro
CI SONO GLI INDIANI MA VADO AVANTI LO STESSO
Divagazioni di un viaggio a piedi da Milano a Voltri.
Per quale motivo un giovane settantenne milanese (d’adozione) dovrebbe un giorno decidere di andare a piedi dal capoluogo lombardo sino a Voltri? Be’, ci spiegherà l’Autore stesso di questo diario, spesso non c’è una spiegazione. Spesso “le cose” accadono, e basta.
Ogni paesello attraversato – nel Milanese, nel Pavese e giù giù sino al mare – è occasione per uno sguardo sulla storia, sull’arte, sulle personalità che hanno dato forma al paesello stesso. Ogni tratto di fiume è un racconto a sé. Ogni persona incontrata è un dialogo che è un tuffo nel passato insieme. In una girandola vertiginosa di nomi, luoghi, opere d’arte di qualsiasi natura, Ennio ci fa conoscere persino l’origine toponomastica dei singoli borghi attraversati; ci porta con sé sulle tangenziali, tra i campi di girasoli sfigurati dalla rete autostradale, in mezzo a scorci di città – su tutte Milano e Pavia.
E poi il mare, l’approdo al rovescio: vedere quelle acque, capire che lì l’impresa trova il suo coronamento. Già, perché Ennio proverà diverse volte a coprire quel tratto di mondo a piedi: solo che i suoi piedi (e un poco la sua età, in generale) gli daranno filo da torcere. E anche qui sta la tenacia, la perseveranza di un uomo unico che ha fatto di una corposa gita a piedi fuori porta un’esperienza eccezionale… un’impresa vera!
Ennio Buongiovanni – Fusta Editore
FORSE LASSÙ È MEGLIO
Cronache da un mondo sospeso. Sedici novelle, sedici racconti che ci parlano di montagna. La montagna di ieri. Quella di oggi.
Roberto Mantovani, con una penna leggera, sembra dirci che vivere lassù sia una condizione mentale, uno stato preciso dello spirito: qualcosa che ha a che fare non solo con il corpo ma anche e prima di tutto con la mente. Come se quelle vette, i loro abitanti e gli animali che ne corrono i boschi fossero poi in grado di dare forma al nostro essere uomini e donne.
Ma quanto fascino c’è nell’ascoltare, nel leggere favole, forse anche vecchie, di fronte a un camino… e magari nell’immaginarsi di essere lassù, in montagna, a casa, una volta ancora…
Roberto Mantovani – Fusta Editore
A CIASCUNO IL SUO CAMMINO
Fabrizio Ardito – "A ciascuno il suo cammino", Ediciclo 2021
Fabrizio Ardito ha pubblicato un libro per scegliere il proprio cammino, tra quelli italiani. Ovviamente la proposta è soggettiva, ma è piuttosto completa. Il libro è composto da dieci capitoli, e in ogni capitolo Ardito propone dai quattro ai sei cammini, raggruppati per tipologia e similitudine.
Un capitolo è sulle grandi vie dell’antichità, uno è per chi cerca la spiritualità, poi ci sono capitoli per chi ama le foreste, per chi ama le pianure, per chi è al primo cammino, per chi cerca un cammino breve, ecc. In modo ironico e leggero Ardito presenta una cinquantina di cammini, con piccoli aneddoti e una scheda tecnica. Alcuni sono cammini molto conosciuti (Cammino dei Briganti, Via degli Dei, Via Francigena…), altri sono cammini che stanno prendendo piede (nel senso letterale…), altri sono cammini tutti da scoprire (Cammino dei Protomartiri Francescani, Sentiero dell’Inglese, Cammino dei Borghi Silenti, Cammino Francescano della Marca…). Alcuni cammini mancano del tutto, la scelta ripetiamo è ovviamente soggettiva dell’autore.Ma il mondo dei cammini è in grande evoluzione, nascono cammini quasi ogni mese, e il numero dei cammini in Italia è già il doppio di quelli raccontati in questo libro.
Ecco che un libretto di veloce lettura per orientarsi nel fantastico mondo dei cammini ha un senso, prima di comprare la guida del cammino che deciderete di percorrere.
In realtà avrebbe dovuto essere il Ministero della Cultura che si era preso il compito di tenere un Atlante aggiornato dei cammini italiani, ma come al solito il progetto è fallito, il ministero ha fatto un brutto lavoro censendo un numero minimo di cammini e inserendo nell’elenco anche finti cammini che esistono solo di nome. Quindi a maggior ragione il lavoro di Fabrizio Ardito è utile per orientarsi. (LG)
Fabrizio Ardito – “A ciascuno il suo cammino”, Ediciclo 2021 – 14,50 euro
MAPPE-IL TEATRO DEL MONDO
E' uno di quei libri che ti proiettano indietro nel tempo così tanto e poi, man mano che attraversi i secoli della Storia passata su mappe e cartine, quando lo hai finito non capisci a che mondo appartieni. La percezione del mondo stesso cambia scorrendo tutta la storia della cartografia che c’è qui. Il sottotitolo già molto ci fa capire: il teatro del mondo. Esatto. Il mondo esibito come spettacolo teatrale attraverso le mappe che sono la scena, il teatro appunto, dove l’uomo ha rappresentato l’ignoto, i propri desideri di avventura e conquista.
L’autore, Reinertsen Berg Thomas, che conosce e ha studiato ogni libro, volume o citazione possibile sulla cartografia non tralascia nulla. Il libro si apre con la raffigurazione del primo atlante moderno del fiammingo Abramo Ortelio del 1570. Appunto il “theatrum orbis terrarum”. Ovviamente c’è la cartografia del nord Europa da dove proviene Berg ma anche il mondo greco, le proiezioni di Tolomeo, le carte su papiro degli egiziani e quelle babilonesi. La cartografia romana che comprendeva anche mappe urbane, la mappa di Bedolina di tremila anni fa incisa su roccia. Insomma si passa dal mondo antico a quello moderno.
Che mappe rappresentavano gli uomini che vivevano migliaia di anni fa? Quale era il loro rapporto con lo spazio che li circondava e come lo rappresentavano? Quale cammino abbiamo dovuto intraprendere come esploratori, geografi, cartografi per passare dalle pitture rupestri e a quelle incise direttamente sulle rocce fino ad arrivare a Google Earth? Berg ci racconta la Storia di popoli e nazioni attraverso la cartografia. Usando fotografie e riproduzioni che hanno segnato uno spartiacque nella conoscenza delle mappe e delle origini dell’uomo, riesce ancor di più a farci entrare in questa storia, la nostra storia, per capire chi siamo stati e chi siamo ora.
Thomas Reinertsen Berg – “Mappe. Il teatro del mondo”, Vallardi 2018 – 19,90 euro